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Un’impresa su tre prevede un calo del fatturato nel secondo semestre

da | 20 Ago 2022 | Economia

Peggiorano le aspettative delle PMI appartenenti al commercio, turismo e servizi. Un’impresa su tre prevede un calo del fatturato nel secondo semestre.

Il 31% chiede al nuovo Parlamento interventi per fermare la corsa di bollette e inflazione. 4 imprenditori su 5 chiedono una riforma del fisco che alleggerisca il prelievo.

 

La ripresa dei flussi turistici di questa estate non è stata sufficiente ad evitare il rallentamento della ripresa.

E con l’esaurirsi della stagione turistica, le aspettative delle piccole e medie imprese del commercio, del turismo e dei servizi tornano a peggiorare: una su tre – il 32% – prevede di chiudere il secondo semestre con il fatturato in calo rispetto allo stesso periodo del 2021.

Solo il 18%, invece, stima una crescita.

È quanto emerge da una rilevazione condotta da SWG per Confesercenti su una platea di imprenditori associati attivi nel commercio, nel turismo e dei servizi, per valutare attese e prospettive delle PMI del terziario in occasione del rinnovo della legislatura.

 

I costi energetici pesano sui fatturati

A pesare sui fatturati, segnalano gli imprenditori, è stato sono soprattutto il boom dei costi energetici – indicato dal 28% degli intervistati – e dell’inflazione (22% delle indicazioni).

Ma il 26% indica, tra i fattori di freno, anche l’onda lunga del Covid19 e i numeri dei contagi, che non permettono una normalizzazione dei consumi.

 

Necessario contrastare l’inflazione

Al nuovo Parlamento, dunque, chiedono di affrontare la fase difficile in arrivo: il 31% degli imprenditori segnala la necessità di intervenire per contrastare l’inflazione e gli effetti della corsa degli energetici, con sostegni mirati per famiglie e imprese.

E poi di riprendere a lavorare per sciogliere i nodi che hanno trattenuto la crescita italiana negli ultimi venti anni.

A partire dalla questione fiscale, che per il 45% degli imprenditori dovrebbe essere in cima all’agenda dei partiti nella prossima legislatura, ed il lavoro, indicato dal 42%.

Seguono, a breve distanza, – il 29 ed il 28% – le quote di imprenditori che chiedono di inserire tra i temi prioritari rispettivamente PNRR, infrastrutture e semplificazione burocratica.

 

L’analisi dei comparti: Commercio, Turismo e Servizi

Passando all’analisi dei tre macro-comparti presi in esame – Turismo Ricettività e Pubblici Esercizi (HORECA), Commercio, Servizi – si colgono però alcune differenze significative: i temi del fisco e di infrastrutture e PNRR sono più sentiti dagli imprenditori della distribuzione commerciale (rispettivamente 46% e 31% di rispondenti).

Per attività ricettive e pubblici esercizi c’è una richiesta sopra la media di interventi per il lavoro (44%) e semplificazione burocratica (34%).

A preoccuparsi dell’aumento dei costi energetici e dell’inflazione, invece, sono soprattutto gli imprenditori dei servizi (34%).