Studio Rossi informa sul dibattito in Parlamento di una legge che dovrebbe abolire le misure per l’infanzia vigenti e sostituirle con un assegno unico mensile
Un’importantissima legge potrebbe vedere la luce già nel 2021 e fare la felicità di milioni di famiglie italiane.
Si tratta dell’ambizioso progetto, fresco di approvazione alla Camera e in attesa di passare al vaglio del Senato, che reca il nome dei due ideatori Lepri e Delrio e che dovrebbe portare all’istituzione dell’assegno unico per i figli.
Una forma unica di contributo pubblico alle nascite, che abolirebbe le differenti forme di sostegno attualmente esistenti e che proporrebbe un aiuto mensile unico per le famiglie con figli a carico.
Quale la novità, e quale il vantaggio rispetto alla situazione presente?
Tanto per cominciare, la durata del contributo: esso sarebbe valido dal settimo mese di gravidanza della madre fino ai 21 anni di età del bambino o della bambina.
Poi, l’ammontare dell’importo: da un minimo di 80 a un massimo di 240 euro mensili.
Il criterio per l’assegnazione della giusta cifra, naturalmente, sarebbe il modello Isee.
Analizzando nel dettaglio i contenuti della proposta di legge, inoltre, si scoprono altri punti interessanti.
A partire dal fatto che la misura appena descritta non sarebbe l’unica prevista dallo Stato.
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