Stop auto benzina e diesel 2035: il Prof. Mele chiede prudenza

da | 19 Feb 2023 | Energia

La decisione di fermare la produzione e la vendita di auto a benzina e diesel entro il 2035 è una scelta importante che potrebbe avere un impatto significativo sulla riduzione delle emissioni di gas serra e sul miglioramento della qualità dell’aria. Ci sono diverse ragioni per cui si sta considerando questa decisione, tra cui la necessità di ridurre le emissioni di gas serra per limitare i cambiamenti climatici, il miglioramento della qualità dell’aria nelle aree urbane e l’aumento dell’efficienza energetica. Per raggiungere questo obiettivo, molti paesi stanno lavorando su politiche che promuovono l’adozione di veicoli elettrici e ibridi, nonché su incentivi per la produzione di energia pulita e rinnovabile. Tuttavia, ci sono anche molte sfide da superare, come la necessità di sviluppare una rete di ricarica adeguata e di aumentare la capacità di produzione di batterie per auto elettriche. Inoltre, sarà importante garantire che il passaggio ai veicoli elettrici sia equo e accessibile a tutti, senza penalizzare i gruppi più vulnerabili. Nonostante la nobile iniziativa da parte dell’UE le associazioni che rappresentano la filiera industriale dell’ automotive, nonché numerosi esperti e membri del Governo sottolineano come, tale scelta, potrebbe avere effetti negativi sul sistema occupazionale e sul mercato del lavoro in generale. Tra questi, il Prof. Marco Mele, Amministratore Unico delle SFBM (Gruppo GSE) e Professore Associato di Politica Economica, afferma che in totale il numero di disoccupati potrebbe raggiungere la soglia di 70000 e che le nuove opportunità di lavoro che si genererebbero nel settore delle auto elettriche e delle tecnologie a bassa emissione di carbonio non sarebbero in grado di colmare quelli persi. Il passaggio verso una una politica ecologica e di trasporto a zero emissioni di CO2 dovrebbe, continua il Prof. Mele, essere molto più graduale e puntare su tecnologie già esistenti a basse emissioni come le auto a metano o bio-metano. Il tutto, per l’economista, aspettando la vera rivoluzione che sarà quella delle auto endotermiche ad idrogeno in grado di abbattere il CO2 garantendo, comunque, lo stesso livello occupazionale di oggi.

This will close in 0 seconds