Gli esercenti hanno proclamato la chiusura dei distributori sull’intera rete stradale nazionale per protestare contro l’esclusione del settore dal Decreto Ristori
I benzinai di tutta Italia hanno proclamato uno sciopero dei rifornimenti che durerà per ben due giorni. E sarebbe potuta andare peggio, se non fosse intervenuta l’Autorità garante per lo sciopero nei servizi pubblici essenziali, la quale, inizialmente messa di fronte a una minaccia di chiusura ben più grave, è riuscita a convincere gli esercenti del settore a diminuire almeno di mezza giornata la durata della serrata.
Un appello alla responsabilità della categoria in un momento già decisamente critico per l’economia, quello rivolto dall’Autorità ai gestori delle pompe di benzina, che comunque non risolverà i disagi di chi viaggia su gomma: i benzinai sciopereranno sull’intera rete stradale, ordinaria e autostradale, dalle ore 19 di lunedì 14 dicembre alle ore 15 di mercoledì 16 dicembre 2020.
Quale il motivo della plateale protesta?
L’esclusione dai benefici decisi in questi mesi dal Governo a sostegno dei vari settori di impresa, rispondono i gestori di rifornimento carburanti.
In particolar modo, gli addetti ai lavori lamentano di non essere stati affatto inseriti nella lista dei destinatari delle misure previsti dal Decreto Ristori.
E dire che, durante tutta la pandemia, i benzinai non hanno mai sospeso i servizi, pur essendo stati anch’essi interessati da un sensibile calo del giro d’affari, data la drastica diminuzione dei mezzi a motore in circolazione sulle strade nei mesi passati.
D’altra parte, gli esercenti non pretendono dal Governo soluzioni già pronte, ma soltanto di intavolare delle trattative: “Ora è la parte istituzionale, in particolare il Ministro dello sviluppo economico, Patuanelli, ad essere chiamato ad esercitare una delle prerogative che gli sono assegnate: rendersi disponibile al confronto con le parti sociali” ha sottolineato una nota congiunta di Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio.