Si è tenuta a Parigi giorno 1 e 2 febbraio uno dei principali appuntamenti con la catena del valore dell’idrogeno che ha coinvolto più di 350 espositori e oltre 4.000 professionisti del settore da tutto il mondo.
L’idrogeno, come si sa, rappresenta a livello strutturale un tassello importante del cambiamento radicale del nostro sistema energetico che deve accelerare verso una transizione dalle fonti fossili, a quelle rinnovabili.
Tuttavia, ciononostante, l’energia che viene prodotta dalle rinnovabili non risulta essere sufficiente per soddisfare il fabbisogno energetico dei paesi.
Pertanto, sono necessarie soluzioni rivoluzionarie soprattutto per quanto concerne il trasporto sia esso pesante, che di veicoli cittadini oltre che per l’industria. In altre parole, è necessario un piano energetico risolutivo in toto e che sia anche competitivo rispetto alle richieste energetiche dei cosiddetti paesi in via di sviluppo.
Proprio in questo contesto si sta inserendo il ruolo determinante dell’idrogeno e che proprio alla Convetion di Parigi ha mostrato come il suo uso ed utilizzo non è poi un miraggio tanto lontano.
Tra le poche società pubbliche e private italiane a Parigi, la SFBM spa (gruppo GSE) era presenta con il suo Amministratore Unico -Prof. Marco Mele- il quale ha sottolineato come “l’idrogeno verde, con emissioni solo di vapore acqueo, può essere la soluzione verso una mobilità sostenibile per ogni mezzo di trasporto.
Tuttavia, continua l’economista, la transizione energetica verso l’idrogeno necessita di due variabili: la prima è che il costo dell’idrogeno verde dovrà scendere fino al cosiddetto punto di svolta, la seconda è che si necessita di un deciso impegno da parte dei governi per un vero e proprio cambiamento strutturale verso tale fonte energetica”.