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Manuel: “Vi racconto Ibisco, il mio nuovo singolo”

da | 9 Ago 2023 | Arte e Cultura

Ciao Manuel, come stai? Come definiresti la tua musica in 3 parole e com’è iniziato il tuo viaggio nella musica?

Ciao! Molto bene. grazie! Ti direi: istintiva, pura, riflessiva. Il mio viaggio nella musica, penso sia iniziato dentro la pancia di mia madre, ahaha! Sono sempre stato attratto da qualsiasi cosa facesse parte dell’arte, l’ho sempre visto come un super potere! Ufficialmente, è iniziato quando ho preso la chitarra in mano, è stato come un imprinting, sapevo che era il mio strumento ed avevo finalmente trovato il modo di esprimere me stesso al 100%

Come e quando hai deciso di sperimentare la tua versatilità con il pop?

Ho sempre scritto anche musica Pop, avendo sempre ascoltato tantissima musica Pop/Rnb/Soul, ho sempre avuto questa vena, ma nel 2019 ho deciso appunto di cominciare a fare uscire le mie canzoni, inizialmente in inglese e da quest’anno con l’italiano.

Un punto di riferimento a cui ti ispiri?

Non ho un vero e proprio punto di riferimento musicale, ascolto tantissima musica ed ovviamente mi lascio ispirare da tutte le canzoni che mi piacciono indipendentemente dall’artista, ma se proprio dovessi sceglierne uno, ti direi Elisa. Ammiro veramente tutto il lavoro che ha fatto, il suo percorso, ed amo gran parte delle sue canzoni, per non parlare della sua voce; diciamo che in qualche modo mi ci rivendo in lei, avendo cominciato anche io con musica in inglese e poi avendo sperimentato con l’italiano!

Quando realizzi un brano, chi è la prima persona a cui lo fai ascoltare?

Le mie sorelle, Asia e Nicole, sono le mie prime fans ed essendo che siamo molto uniti, generalmente sono anche le prime persone a cui faccio sentire le nuove idee/bozze di canzoni. Poi, non posso che menzionare Matteo, Ambra, la mia famiglia, i miei amici e mio fratello Axel J.

Cosa pensi del panorama musicale italiano di oggi?

Penso che negli ultimi 2 anni la situazione sia migliorata un pochino; c’è bisogno di nuova musica di qualità e qualche artista non ancora super big, prendo come esempio NAYT,  sta cercando di portare dei messaggi diversi rispetto ai soliti, qualcosa di più profondo e interiore. Ci sono un sacco di cose da migliorare ancora, le etichette discografiche ormai non investono più in progetti di qualità, aspettano che l’artista abbia già fatto “tutto il lavoro pesante” di promozione, investimento, ecc ecc da solo, e poi, una volta che ha molta visibilità, viene contattato. Io non condivido questo iter, perché se un cantante ha molto potenziale, l’immagine e lo stile ci sono e le basi sono ottime, nella maggior parte dei casi un artista fa fatica a seguire la promozione, le grafiche, la schedulazione dei post, dei reel, le interviste ecc ecc. Quindi, riassumendo, i big sono big e gli altri devono in qualche modo cercare da soli di emergere!

“Ibisco” è il titolo del tuo nuovo singolo. Com’è nato?

“Ibisco” è un brano dopo un periodo molto difficile, ho ripreso a scrivere, cantare e suonare ed ho cominciato a tirare fuori un po’ tutto quello che avevo bisogno di buttare fuori e lasciare fluire. Ho deciso di partire da “Ibisco” perché cronologicamente è il pezzo che ha messo un punto ad una delle frasi più belle. L’ho scritto per superare un momento che mi ha segnato e trasformarlo in qualcosa di prezioso; è una una canzone che racchiude una forte emozione, l’amore e il riflesso di quel preciso momento, così puro e sincero.