La tecnologia e la rivoluzione digitale ha cambiato ogni aspetto della nostra vita. Il modo in cui lavoriamo e quello in cui studiamo, le nostre relazioni, la nostra informazione, il nostro tempo libero.
A uscire cambiato e rinnovato, in questo panorama ibrido e in costante mutamento, è soprattutto il consumo online.
Secondo quanto si legge su Osservatori.net, l’88% della popolazione italiana di età maggiore ai 14 anni ha utilizzato internet almeno in una fase di acquisto, a confermare la nuova centralità del canale digitale.
Lo ha spiegato anche Giuliano Noci, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Multicanalità: “I canali digitali sono ormai una presenza costante in tutte le fasi del percorso di acquisto degli italiani, cresce il peso dei consumatori più evoluti e diminuiscono significativamente gli utenti che li utilizzano in modo immaturo”.
Ma cosa cercano i consumatori online? Negli ultimi periodi sono cresciuti gli utenti interessati al ruolo sociale del brand che devono scegliere, prediligendo quelli che hanno attenzione a tematiche etiche e sociali.
Il 42% degli utenti ritiene infatti importante la sostenibilità ambientale, il 29% il rispetto dei diritti dei lavoratori, il 22% la lotta alla povertà e infine anche l’influenza positiva sul proprio territorio di riferimento, sentita come importante dal 17% degli intervistati.
Ma online si cerca soprattutto la personalizzazione, il sentirsi al centro del processo di acquisto.
Ecco spiegato il successo dei casinò online con bonus iniziali per nuovi iscritti, una strategia di marketing che facendo leva sui meccanismi di ricompensa e agevolazione tipici della gamification riescono ad attrarre nuovo pubblico e a fidelizzarlo sul proprio prodotto.
Per quanto riguarda invece i settori che hanno subito un cambiamento più vasto in termini di fruizione e di consumo non possiamo non citare quello dei viaggi.
Qui è infatti il 71% dei consumatori a scegliere il canale digitale per concludere l’acquisto, un punto percentuale in più rispetto al settore dell’elettronica e dell’informatica (con un dato che sale a quasi l’80% tra gli under 35).
Ci sono poi i comparti delle assicurazioni, dell’abbigliamento, del beauty, tutti con statistiche maggiori al 35%. Settori, questi, che stanno guardando sempre di più alla prospettiva della multicanalità, quella che gli esperti chiamano “omnichannel”.
In questa maniera si va ad integrare il lato digitale con quello fisico, con grandi risultati dal punto di vista della soddisfazione e dell’interazione dell’utente.
È così, quindi, che nasce un consumatore ibrido, ancorato alla tradizione ma con lo sguardo rivolto al web.