In uscita il 9 giugno il secondo libro della scrittrice Elisa Rovesta

da | 6 Giu 2023 | Arte e Cultura

Se il primo libro di Elisa Rovesta “Fatti di umani. Racconti in cui non succede niente” è stata una folgorazione, una lettura leggera, avvincente e ricca di descrizioni di stereotipi con i quali ognuno di noi, nel corso della vita, si è relazionato, il secondo libro è diventato la conferma di una cifra stilistica precisa.

Con il suo stile sottile e arguto, l’autrice è riuscita ancora una volta a ricreare situazioni e atmosfere precise, che tutti noi abbiamo vissuto almeno una volta nella vita. E lo ha fatto permettendo ai suoi lettori di intraprendere un viaggio interiore in una “serenità ritrovabile”, come fosse un luogo di cui tutti hanno bisogno. In “Umanistili e una ballerina sulla luna”, Elisa Rovesta offre la chiave per riflettere sul proprio mondo interiore, il più autentico, quello che spesso nascondiamo anche a noi stessi. La ballerina sulla luna è una metafora, una metafora che, però, vive ed esiste come fosse reale. Per arrivare a lei è necessario fare un viaggio nella fantasia, nel pensiero puro, nelle paure che crediamo di avere e scopriamo di non avere.

A farci compagnia nel viaggio, una miriade di personaggi che sembrano arrivare direttamente da “Fatti di umani. Racconti in cui non succede niente”. “Umanistili e una ballerina sulla luna” è un turbinio ironico di ritratti contemporanei come il motivatore personale, il guidatore con serie difficoltà a orientarsi nel mondo, colui (o colei) che fa di tutto per abbassare la tua autostima, i fidanzati che si sono lasciati ma continuano a essere amici, l’appassionata di brand personalizzati, gli entusiasti di animali umanizzati, le titolari di centri estetici radicalissime e severe, il tipo che si è stancato davvero (una volta per tutte!), l’artista dei ghirigori sulle unghie, il prototipo del “figo” versione 2.0, i cercatori di interiorità, gli appassionati di ciclismo, la moda dei calzettoni nello street, i bigodini sulle ciglia… Un modo, per l’autrice, di guardare alle assurdità della vita attraverso le mode e i modi che già Roland Barthes aveva trattato ne “I miti d’oggi” e Umberto Eco aveva descritto in “Apocalittici e integrati”. Nel libro di Elisa convivono tranquillamente sia i miti contemporanei sia i tipi descritti dal semiologo Eco. Lo sguardo di Elisa Rovesta è più scanzonato, attuale, ma l’attitudine indagatrice ha a che fare con la società e le sue contraddizioni.

Chiude il libro un romanzo breve (o racconto lungo) nel quale si trattano temi dedicati all’autostima, ai sogni infranti, ai desideri, alle delusioni e alle rivincite. Anche qui il registro ironico ha la meglio, con due personaggi femminili che, all’apparenza, potrebbero essere usciti da “Il diario di una schiappa” o da quelli di Bridget Jones. Solo un po’ più contemporanei e assurdi, nel loro essere potenzialmente veri.

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