Esportazione vino italiano, mai così tanto. L’indagine in occasione del Vinitaly

da | 9 Apr 2022 | Ristorazione

È record storico per l’esportazione di vino italiano che registrano un balzo del 12% in valore nel 2021, sotto la spinta delle riaperture della ristorazione a livello internazionale, ma è con la metà dei consumi all’estero è allarme per la carenza di bottiglie e il caos nei commercio provocati dalla guerra.

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat in occasione del Vinitaly che apre con l’esposizione di tutti i colori del vino portati a Verona dalle diverse regioni nell’esclusivo salone “Tutti i colori del vino” creato a Casa Coldiretti di fronte all’ingresso della struttura fieristica (Ingresso Cangrande), per scoprire la grande biodiversità e qualità dalle quali nascono le più prestigiose bottiglie del vino Made in Italy.

Lo scorso anno le esportazioni di vino italiano hanno raggiunto – sottolinea Coldiretti – il valore massimo di sempre con 7,1 miliardi, anche se questo record viene ora messo a rischio dagli effetti della guerra in Ucraina, tra sanzioni, blocchi, tensioni commerciali e aumento dei costi di produzione ma anche l’emergenza bottiglie con aumenti dei prezzi ma anche ordinativi a rischio con le consegne fortemente rallentate che potrebbero avere un impatto pesante sulle vendite all’estero che rappresentano la metà del totale.

 

Esportazione di vino italiano a rischio per la guerra in Ucraina

La guerra in Ucraina Infatti mette a rischio quasi 150 milioni di euro di export di vino Made in Italy in Russia, che quest’anno avevano raggiunto il record storico con una crescita del 18% rispetto al 2020, secondo l’analisi Coldiretti dati Istat.

L’Italia è il primo Paese fornitore di vino in Russia, con una quota di mercato di circa il 30%, davanti a Francia e Spagna. Oltre al Prosecco che nell’ultimo anno ha fatto registrare un boom del +55%, i vini più gettonati a Mosca sono l’Asti e i Dop toscani, siciliani, piemontesi e veneti.

Le sanzioni europee e hanno preso di mira le vendite di prodotti vinicoli sopra il valore di 300 euro ad articolo andando a colpire una selezione ristretta di vini italiani, come ad esempio alcune bottiglie di Sassicaia, Barolo, Amarone, Brunello di Montalcino che possono in alcuni casi superare il limite ma a preoccupare sono la svalutazione del rublo e soprattutto – sottolinea la Coldiretti – con difficoltà nei pagamenti persino per gli ordini già effettuati.

Alcune spedizioni sono state interrotte, mentre un certo numero di operatori ha ridotto il periodo di differimento dei pagamenti o l’ha annullato del tutto, e nei ristoranti russi è già allarme per le scorte di bottiglie Made in Italy, divenute sempre più popolari.

Tag:

Autore: Marco Marasco

SEGUICI SU GOOGLE NEWS