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Allerta temporali a Milano previsti per lunedì 26 agosto 2024

da | 24 Ago 2024 | Meteo

Lunedì il maltempo si farà sentire con piogge e temporali a Milano che interesseranno gran parte della giornata. I temporali più intensi sono attesi nel pomeriggio, tra le 14:00 e le 18:00, con possibili grandinate e forti raffiche di vento.

Durante questi fenomeni, la visibilità potrebbe ridursi sensibilmente, specialmente nelle aree periferiche.

Le temperature massime si aggireranno intorno ai 25 gradi, con valori minimi che scenderanno fino a 18 gradi nelle ore notturne. L’umidità sarà elevata, raggiungendo valori intorno all’80-90%, aumentando la sensazione di afa.

I venti saranno prevalentemente provenienti da nord-est, con velocità variabili tra 1 e 15 km/h, intensificandosi durante i temporali.

 

Allerta temporali a Milano

Si consiglia di evitare spostamenti non necessari durante le ore più critiche e di prestare attenzione a possibili allagamenti in aree soggette a ristagno d’acqua. Portate con voi un ombrello e indossate abiti impermeabili.

Tendenza per i giorni successivi: Le condizioni meteo dovrebbero migliorare a partire da martedì, con una graduale diminuzione della nuvolosità e delle precipitazioni. Le temperature rimarranno stabili, ma l’umidità inizierà a calare.

 

Come si forma un temporale?

Un temporale si forma attraverso una serie di processi atmosferici che coinvolgono umidità, instabilità e il sollevamento dell’aria. Tutto inizia con la presenza di aria calda e umida vicino alla superficie terrestre, specialmente durante l’estate o in climi umidi.

Questa aria umida tende a salire verso l’alto quando l’atmosfera è instabile, cioè quando l’aria calda al suolo è meno densa rispetto all’aria fredda sovrastante.

Il sollevamento dell’aria può essere causato da diversi fattori, come il riscaldamento solare, che riscalda il terreno e l’aria sovrastante, o l’incontro tra una massa d’aria calda e una fredda, che forza l’aria calda a salire. Anche la convergenza del vento può contribuire, quando venti provenienti da direzioni opposte si incontrano e sono costretti a salire.

Mentre l’aria calda e umida sale, si raffredda e, raggiunto il punto di rugiada, il vapore acqueo in essa contenuto condensa formando nubi, inizialmente cumulus. Se il processo di sollevamento continua, queste nubi crescono ulteriormente e si trasformano in cumulonembi, che sono caratteristici dei temporali.

All’interno della nube cumulonembo, il vapore acqueo continua a condensarsi, formando gocce d’acqua più grandi o cristalli di ghiaccio. Quando queste particelle diventano abbastanza grandi e pesanti, cadono verso il suolo sotto forma di pioggia, grandine o neve, a seconda della temperatura.

Nel frattempo, all’interno della nube, le correnti d’aria in movimento creano una separazione delle cariche elettriche, provocando una differenza di potenziale che si scarica sotto forma di fulmini, spesso accompagnati da tuoni.

Infine, l’aria fredda e densa che scende dalla nube a causa della precipitazione e del raffreddamento evaporativo crea raffiche di vento al suolo, spesso intense e turbolente.

Questo fenomeno, noto come “downdraft,” può causare venti forti, contribuendo ulteriormente alla natura violenta e turbolenta di un temporale.